#1_2016 – I nuovi bandi del 2016 |
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Online sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico il nuovo bando riservato ai Consorzi per l’Internazionalizzazione (tutte le regole nel decreto direttoriale 29 dicembre 2015), che prevede contributi a fondo perduto per le aggregazioni che comprendono almeno cinque piccole e medie imprese consorziate e volte a:
Progetti di internazionalizzazione finanziabili sono quelli:
Tra le iniziative ammesse alle spese troviamo:
Un miliardo di euro per l’accesso al credito delle PMI, attraverso prestiti garantiti da SACE e CDP (Cassa Depositi e Prestiti) con la contro-garanzia del Piano Juncker, il programma europeo a sostegno di innovazione e internazionalizzazione: sono i termini di un protocollo d’intesa firmato da MEF, CDP, SACE e ABI (associazione banche italiane), che di fatto rappresenta il primo programma italiano nell’ambito del piano europeo per la crescita delle imprese siglato nel luglio scorso. In pratica, le banche propongono alle PMI un prodotto chiamato “2i per l’Impresa – Innovazione & Internazionalizzazione“, che consiste appunto in un finanziamento a condizioni vantaggiose. Il protocollo d’intesa, firmato alla presenza del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, fa seguito ai due contratti di garanzia “InnovFin” e “COSME“, firmati dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI – gruppo BEI). Le condizioni a cui le banche erogheranno i prestiti dovranno tener conto della protezione contro il rischio rappresentata dal sistema di garanzia e contro-garanzia, gli istituti in base all’intesa si impegnano a favorire la diffusione di questo strumento di finanziamento. “2i per l’Impresa – Innovazione & Internazionalizzazione” si propone di stimolare gli investimenti per circa un migliaio di PMI e MidCap (imprese a media capitalizzazione). In tutto, a disposizione c’è un miliardo di euro: circa 600 attraverso “Innovfin“, contratto di garanzia nell’ambito del programma Horizon 2020, che prevede finanziamento compresi fra 25mila e 7,5 milioni di euro, destinati a PMI fino a 499 dipendenti, per investimenti in ricerca e innovazione. Altri 400 milioni invece riguardano l’accordo COSME, e si ritiene possa finanziare circa 500 imprese. Come è noto, sia COSME sia InnovFin sono programmi europei per favorire l’accesso al credito delle PMI, in questo caso vengono usati per stimolare gli investimenti in innovazione e internazionalizzazione. Il sistema di garanzie che accompagna tutti gli strumenti di finanziamento attivati nell’ambito di questo piano secondo le stime assicurano un effetto moltiplicatore di 1 a 15 (quindi per arrivare a 15 miliardi di prestiti serve 1 miliardo di liquidità). L’obiettivo è quello di stimolare gli investimenti a medio e lungo termine delle imprese, aiutandole ad agganciare la crescita dopo anni di crisi caratterizzati, fra le altre cose, da una notevole difficoltà, soprattutto da parte delle PMI, a ottenere finanziamenti a supporto di programmi strategici. Un’operazione che impegna le istituzioni comunitarie e quelle dei singoli paesi a stimolare la concessione di prestiti all’economia reale da parte delle banche e la possibilità per le imprese di investire in progetti a lungo termine.
Tra le novità della Legge di Stabilità 2016 c’è anche l’accesso per i professionisti ai fondi strutturali europei FSE (Fondo sociale europeo) e FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), oltre che dei rispettivi programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR). «Un risultato straordinario che finalmente proietta i liberi professionisti italiani su una dimensione europea. Non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza per assicurare a tutti i liberi professionisti, senza alcuna distinzione, le risorse necessarie per competere ad armi pari sul mercato dei servizi professionali. Adesso, dobbiamo rimboccarci le maniche perché siamo all’inizio di un percorso che, in linea con gli orientamenti comunitari, supera le distinzioni tra PMI e studi professionali e ridisegna dalle fondamenta il valore dei liberi professionisti in un contesto economico ancora fragile». Fare sì che i professionisti diventino destinatari dei Fondi Europei significa riconoscere che essi svolgono un’attività economica al pari delle piccole e medie imprese e di conseguenza va riconosciuto loro il medesimo diritto di accedere ai piani operativi POR e PON del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della programmazione 2014/2020. L’equiparazione arriva a fronte della raccomandazione della Commissione UE 2003/361/Ce e del regolamento UE 1303/2013.
Il bando INAIL che da la possibilità di ricevere un contributo a fondo perduto pari al 65% delle spese da sostenere, fino a 130.000 euro di incentivo. In particolare saranno ammessi ad agevolazione:
Al via il bando ISI 2015 con il quale l’INAIL concede oltre 276 milioni di euro di incentivi alle imprese che investono per migliorare la sicurezza sul lavoro. Si tratta della 6^ tranche di incentivi che portano ad un totale di oltre 1,2 miliardi di euro i contributi a fondo perduto concessi a partire dal 2010 per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Beneficiari L’INAIL rinnova così ancora una volta il proprio impegno per il welfare del Paese con alcune novità interessanti, tra le quali l’introduzione nel nuovo bando ISI 2015 un canale di finanziamento dedicato ai progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Dunque potranno accedere al bando ISI INAIL le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale e iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura che abbiano investito in progetti:
Presentazione domande Le domande di accesso ai finanziamenti potranno essere presentate a partire dal prossimo 1° marzo fino al 5 maggio 2016. Contributi e limiti di spesa Una volta accettata la domanda di accesso, dopo il superamento della verifica tecnico-amministrativa e la conseguente realizzazione del progetto, si otterrà un contributo in conto capitale pari al 65% delle spese sostenute dall’impresa per la realizzazione del progetto al netto dell’IVA, fino ad un tetto massimo di 130.000 euro. La spesa minima ammissibile è fissata a 5.000 euro per tutte le imprese ad esclusione di quelle fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Assegnamento risorse Lo stanziamento complessivo (276.269.986 euro) verrà ripartito in singoli avvisi regionali pubblicati sul portale dell’INAIL, l’assegnamento delle risorse avverrà fino al loro esaurimento, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande. L’Istituto sottolinea che, in un’ottica di trasparenza nelle procedure, gli elenchi in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate saranno pubblicati sul portale INAIL con l’indicazione di quelle collocate in posizione utile per accedere al contributo.
Prende il via il PON (Programma Operativo Nazionale) “Iniziativa PMI”, avviato dopo il si della Commissione Europea il 30 novembre 2015, che stanzia risorse fino a 102,5 milioni di euro per promuovere la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, potenziando le opportunità di accesso al credito. Un plafond economico gestito dal FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) e finalizzato a consentire lo sviluppo imprenditoriale grazie alla concessione di nuovi finanziamenti. Regioni beneficiarie A beneficiare delle risorse sono le imprese del Sud attive in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia Abruzzo, Molise e Sardegna, con meno di 500 dipendenti. “In breve, il programma agirà attraverso operazioni di cartolarizzazione di portafogli di prestiti bancari esistenti, in maniera sinergica rispetto alla corrispondente azione svolta dal Fondo centrale di garanzia nel PON “Imprese e Competitività”, che fornisce garanzie alle banche e agli intermediari finanziari riferite sia a singole operazioni finanziarie, sia a portafogli di operazioni. La cartolarizzazione di prestiti esistenti consentirà alle banche che aderiranno all’iniziativa di liberare capitale di vigilanza. Il capitale liberato sarà utilizzato dalle stesse banche per erogare nuovi finanziamenti a tasso agevolato alle PMI localizzate nelle Regioni del Mezzogiorno, per un ammontare complessivo di almeno 1,2 miliardi con un effetto moltiplicatore pari a 6 sulle risorse pubbliche dedicate all’iniziativa.”
Arrivano dal Governo le agevolazioni per le donne e per i giovani che vogliono creare un’impresa prevista dalla legge del 2000 sugli incentivi AUTOIMPRENDITORIALITA’ e AUTOIMPIEGO: si tratta di un finanziamento agevolato, a tasso zero, che copre il 75% delle spese, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro. E’ previsto da un decreto del M.I.S.E, pubblicato lo scorso 5 settembre, volto a sostenere nuova imprenditorialità «attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito». IMPRESE BENEFICIARIE L’agevolazione è riservata a micro imprese e PMI, costituite in forma societaria (comprese le cooperative), da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda. Si tratta di un incentivo all’autoimprenditorialità giovanile o femminile, quindi almeno la metà dei soci devono essere donne oppure giovani fra i 18 e i 35 anni. SPESE AMMISSIBILI Sono agevolati programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro, che devono essere completati entro 24 mesi dal finanziamento, nei seguenti settori:
Sono ammissibili le spese relative all’acquisto di suolo aziendale, fabbricati (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, brevetti, licenze e marchi, formazione specialistica di soci e dipendenti, consulenze specialistiche. L’AGEVOLAZIONE E’ un finanziamento agevolato, a tasso zero, per un massimo di otto anni, di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. E’ previsto un piano di ammortamenti, senza interessi, a rate semestrali costanti con scadenza 31 maggio e 30 novembre di ogni anno. L’impresa deve garantire la copertura finanziaria delle spese non coperte dal finanziamento, pari al 25%. LA DOMANDA L’apertura dei termini di presentazione delle domande è prevista per il 13 gennaio con procedura valutativa e sulla velocità di presentazione ( procedimento a sportello ).
Smart&Start Italia finanzia la nascita e la crescita delle startup innovative che:
Sono finanziabili progetti con spese tra 100.000 euro e 1,5milioni di euro. Smart&Start Italia offre:
Le startup costituite da meno di un anno possono contare su servizi di assistenza tecnico-gestionale nella fase di avvio (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.).
Il bando è rivolto a finanziare le PMI (SME – micro, small and medium-sized enterprises) che rappresentano una significativa fonte di innovazione, crescita ed occupazione in Europa. Lo SME Instrument è specificamente destinato alle PMI per sostenere le attività di ricerca e di innovazione e le capacità delle PMI nel corso delle varie fasi del ciclo di innovazione.
Le domande di finanziamento possono essere presentate esclusivamente mediante procedura telematica sul Portale del Partecipante di Horizon2020. Le proposte presentate sono valutate sulla base dei seguenti criteri di aggiudicazione: a) eccellenza; b) impatto; c) qualità ed efficienza dell’attuazione. Durante l’implementazione dell’azione, relativamente alla fase 1, ci sarà un solo reporting period. Entro i 60 giorni seguenti la sua fine, il beneficiario deve sottomettere un report finale con inclusa la richiesta di pagamento del saldo. ll beneficiario deve per un periodo di 5 anni dopo il pagamento del saldo mantenere adeguati archivi e ogni altra documentazione di supporto per dimostrare che i corrispondenti tasks o parte dell’azione sono stati attuati correttamente. Esso deve renderli disponibili a richiesta o nel contesto dei controlli, esami, audits o indagini. I documenti devono essere originali. Non vi è alcun obbligo per i partecipanti di coprire tutte e tre le fasi. La condizione minima è la partecipazione di un soggetto giuridico stabilito in uno Stato membro UE o in un paese associato. Cosa finanzia: Vengono finanziati tutti i costi eleggibili (costi diretti e indiretti) che possono essere ricondotti alle attività per il Feasibility study dell’idea progettuale (se propriamente implementate) e che corrispondono alla somma forfettaria stabilita come importo finanziabile dalla Commissione Europea. Viene rimborsato il 70% dei costi eleggibili per l’azione. E costi indiretti sulla base di una flat-rate del 25% dei costi indiretti ammissibili. Quanto finanzia: La Commission Decision che autorizza il rimborso dei costi sotto forma di somma forfettaria per la fase 1, stabilisce che il costo totale eleggibile sia di €71.249. Applicando il tasso di co-finanziamento del 70%, l’ammontare del finanziamento è stabilito a €50.000.
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