Partita IVA: i vantaggi per i freelance

Per lavoratori freelance si intendono i liberi professionisti o i lavoratori autonomi che erogano prestazioni lavorative per vari committenti spesso senza alcun contratto che regolamenti la loro situazione lavorativa (a volte invece si tratta di contratti atipici). I committenti spesso preferiscono affidare a questi soggetti il lavoro perché i pagamenti, a parte l’IVA, sono esenti da contributi e altri indennizzi.

Contributi
Nel caso in cui il rapporto di lavoro con il committente sia regolato da contratto a progetto, il datore di lavoro paga i contributi lavorativi e il lavoratore ha la possibilità di iscriversi alla Gestione Separata INPS, se supera la soglia dei 5.000 euro l’anno, situazione reddituale che fa scattare l’obbligo per le prestazioni di lavoro occasionale. Diversamente, tasse e contributi, sono a carico del lavoratore.

Aprire una partita IVA
La via più breve per i freelance per mettersi in regola con il Fisco, pagare le tasse e versare qualche contributo per una pensione minima è aprire una partita IVA. Secondo quanto disposto dalla manovra 2006 bis, modificando il D.P.R. 633/1972 l’art. 32 bis, chi guadagna meno di 7.000 euro l’anno è escluso dal pagamento dell’IVA e, di conseguenza, può farla pagare ai suoi clienti o detrarla dagli acquisti. Nel caso in cui, invece, il guadagno annuo raggiunga la quota di 10.500 euro l’anno, va versata l’IVA ordinaria. In generale per un freelance che supera i 5.000 euro di guadagno annuo emerge la necessità di aprire una partita IVA, indipendentemente dal numero di clienti verso i quali si emette ricevuta, e di abbandonare la ritenuta d’acconto del 20% sul compenso (versata direttamente dai clienti con modello F24) e le ricevute.

Vantaggi
I vantaggi per il freelance che apre una partita IVA si traducono nel poter fatturare a proprio nome, e quindi scaricare l’IVA, in caso di acquisti di servizi o di prodotti inerenti alla propria attività. Essere in regola con il Fisco, grazie all’apertura della partita IVA, permette di evitare accertamenti fiscali.

Costi
I costi legati all’apertura della partita IVA da parte del freelance sono:

  • quelli di iscrizione alla Gestione Separata INPS;
  • 5% annuo sui propri guadagni;
  • eventuali costi per il commercialista.

Fonte: PMI